22 ottobre 2019

Sfida alle nuove neoplasie: il tumore al Colon Retto

La sfida è quella di continuare ad abbattere la mortalità nel tumore al colon retto. Il Convegno "Le neoplasie del nuovo millennio: approccio al cancro del colon retto", organizzato da Mensalus all'Ospedale San Pellegrino, ha dettato la strada, che prevede risposte, nei tempi e all’altezza del problema. Una via che poggia su tre pilastri: rete, prossimità, prevenzione.
 
Rete significa interazione sia livello di ospedale, sia tra diverse strutture e anche tra pubblico e privato. “Il convegno di oggi ne è una dimostrazione - spiega il presidente del Gruppo Mantova Salus, Guerrino Nicchio - abbiamo messo in campo le eccellenze dell’Ospedale San Pellegrino: Annita Lusenti, Katiuscia Menni, Felice Milesi, Gianluigi Panzolato, Giovanni Tonoli, Valentino Prandini e Vincenzo Pantusa, senza dimenticare Erminia Olivetti, dell'Hospice Residenza S.Pietro. Tutti professionisti che collaborano, dialogano e lavorano tra loro per offrire la miglior presa in carico dei pazienti. Ma al contempo, dove non arriviamo, cerchiamo la collaborazione di altri Istituti, come in questo caso la Fondazione Poliambulanza, e siamo aperti ai Medici di Medicina Generale. Infine, ma non meno importante, il rapporto con Ats Val Padana, in una logica di reciproco rispetto dei ruoli istituzionali”. 
 
“Oggi non ci sono più “regni”, divisi da terre di nessuno, in cui il paziente si trova senza assistenza” Con questa metafora il direttore sanitario del Poliambulanza Walter Gomarasca conferma la logica di stringente sinergia tra strutture.  “E’ sempre più marcata la necessità organizzativa di un flusso coordinato ed ordinato, definire un percorso che metta al centro la persona”. Poliambulanza ha collaborato molto attivamente alla piena riuscita del convegno, grazie alla presenza tra i relatori di eccellenti medici quali Paola Cesaro, Alberto Zaniboni e Alessandra Huscher. 
 
A confermare il lavoro di squadra è anche Salvatore Mannino, direttore generale dell’Ats Val Padana, che ne sottolinea l’importanza della sussidiarietà tra pubblico e privato, e che aggiunge due importanti concetti al tema: la prossimità e la prevenzione: “Sempre più persone, una volta appurata la presenza della malattia, ci chiedono “e adesso dove devo andare?”. La risposta deve essere “il più vicino a casa”. Al contempo, con 49.000 nuovi casi all’anno in Italia, l’incidenza della neoplasia al colon retto è in crescita. La prevenzione è quindi d’obbligo “Alimentazione, stili di vita, storicità” ricorda Mannino. E non solo. Come confermano i dati forniti da Emanuela Anghinoni e Cecilia Donzelli, la mortalità è invece in calo. Il merito è della velocità di individuazione del tumore, grazie allo screening: “Dall’inizio del 2015 effettuiamo 67.000 esami l’anno per l’individuazione del sangue nelle feci. Siamo al 54% della popolazione che conta 252.857 uomini e donne tra i 50-74 anni. Il test va ripetuto ogni due anni. Se il test risulta anomalo invitiamo la persona ad effettuare la colon scopia. In questo modo, riusciamo a diagnosticare per tempo eventuali tumori, e ad iniziare il trattamento opportuno. In questa azione di sensibilizzazione è necessaria la collaborazione dei Medici di Medicina Generale, come del resto in tutte le fasi della malattia tumorale”.